“Quando vi dicono che voi siete il futuro, dovete arrabbiarvi: perché voi non siete il futuro, siete il presente”.
Questa è una delle frasi più memorabili tra le molte che gli studenti del liceo Primo Levi hanno ascoltato da Mario Caniglia, “contadino e imprenditore per necessità” di Scordia, provincia di Catania.
Caniglia ha raccontato la sua storia nell’incontro del 9 ottobre, organizzato dal comune di San Donato Milanese, nell’ambito della settimana della legalità, presso il Centro Scolastico Omnicomprensivo.
Le arance della legalità è il titolo dell’incontro perché, come dice Caniglia stesso, “le mie arance hanno quattro caratteristiche che le rendono speciali: il profumo della libertà, la “vitamina G” di giustizia, la “vitamina L” di libertà e infine sono come me, libere perché non pagano il pizzo”.
Le ragazze e i ragazzi di quarta e quinta Liceo classico, scientifico e linguistico hanno ascoltato con grande attenzione parole importanti da una persona che, rifiutandosi di pagare il pizzo, ha avuto il coraggio di sfidare la mafia, rischiando tutto, e che da anni vive sono scorta.
L’imprenditore siciliano ha parlato dell’etica del lavoro (“mi sono laureato a undici anni e da quel giorno la mia penna stilografica è stata la mia zappa”), della famiglia (“allora ho capito che dovevo proteggere la mia famiglia”), della fiducia nelle istituzioni (“voi dovete avere fiducia nei vostri insegnanti, nello Stato”), della lotta alla mafia (“la mafia si sconfigge solo con la cultura”).
L’incontro è stato un momento molto bello e i ragazzi hanno rivolto domande intelligenti a Mario Caniglia; le parole che hanno sentito oggi contribuiscono a definire l’ideale di legalità che il Liceo si impegna a trasmettere ai suoi studenti.
Un sincero ringraziamento al sindaco Andrea Checchi e al consiglio comunale di San Donato, che hanno voluto condividere con il nostro Liceo questa importante occasione, e all’Osservatorio mafie Sud Milano, che ha collaborato all’organizzazione dell’evento.