Il Primo Levi al “Premio Dioniso”

Il “Primo Levi” a Torino con Medea

Nei giorni 30 e 31 marzo 2017 la compagnia teatrale Maieutiké del Primo Levi ha portato in scena al “Premio Dioniso” di Torino la tragedia “Medea” di Euripide (rappresentata per la prima volta nel 431 a.C. ad Atene).
Insieme al “Primo Levi” altri sei licei, provenienti da diverse parti d’Italia, hanno partecipato con tragedie e commedie appartenenti, per lo più, al repertorio di drammaturgie del mondo classico.

L’agone ha avuto inizio con “Medea”: un tripudio di danze, musica, canti, versi in greco, disperazione, follia, coinvolgimento e pathos, fermezza e passione.
Gli attori sono entrati in scena indossando i costumi che, una volta dentro la vicenda, son diventati la loro pelle.

Medea è una barbara, una maga, una straniera, una donna “infelice” (termine che risuona come eco in tutte le battute) e folle d’amore.
Giasone è colpevole di tradimento e diventerà una vittima perché privato dei figli.
Con quale mezzo ne viene privato? Con l’omicidio. Ecco l’ennesima parola chiave della tragedia: “omicidio”.
Medea, per vendicarsi del tradimento di Giasone, uccide Creusa (figlia del re di Corinto e nuova sposa di Giasone) e Creonte, il re di Corinto, che intende cacciarla dalla sua terra, e infine anche i suoi figli.
In “Medea” la vendetta fa da sfondo a tutta la trama e la tragedia ha la capacità di trascinare gli spettatori in passioni talmente intense da farli riemergere, attraverso l’epilogo, meravigliosamente turbati.
Turbati perché anche il dolore di Giasone, che irrompe furiosamente sulla scena dell’epilogo, è, di per sé, ennesima tragedia.
Una tragedia nella tragedia che, tragicamente (passatemi la voluta ripetizione), lo ucciderà nell’animo lasciandolo in vita solo, senza alcun affetto.

“Medea” ha commosso tutti gli spettatori. Ma, come in ogni concorso, parte molto attesa dell’esperienza è stata la premiazione, introdotta dal prof. Francesco Carpanelli, docente universitario di lingua greca a latina all’Università di Torino, dall’attrice internazionale finlandese, Ulla Alasjarvi, e dal dott. Battistini, che ha curato tutta l’organizzazione.

Il primo premio è stato vinto dal Liceo Clemente Rebora di Rho, il quale ha portato in scena “Cassandra”, celeberrimo romanzo di Christa Wolf dei primi anni Ottanta del Novecento.
La modernità del romanzo è stata di particolare aiuto per la resa contemporanea dei temi trattati.
Chi ne ha diretto la drammatizzazione ha avuto ampio spazio per concentrarsi sull’eccellente scenografia che parlava in momenti in cui gli attori non facevano altro che osservare in silenzio ciò che avevano intorno.

Le altre sei scuole che hanno partecipato hanno ricevuto una targa accompagnata dalla motivazione espressa dal dott. Battistini al momento della consegna.
In particolare alla compagnia Maieutikè del Liceo Primo Levi sono stati riconosciuti: l’efficacia del lavoro di squadra sia sul palco sia dietro le quinte (da sempre obiettivo primo per tutti i suoi componenti), l’eccellenza del coro e delle danze, la recitazione di Agnese Rizzi (4D scientifico) nel ruolo di Medea e di Jacopo Militello nel ruolo di Giasone (4A classico).
La targa è stata consegnata alla Preside del Liceo, prof.ssa Concetta Pragliola, che tutta la compagnia Maieutiké ringrazia per il sostegno e l’incoraggiamento ricevuti.

(articolo di Federica Perdoncin – 5A classico, pubblicato su RecSando)

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